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Come s'indovina già dalle pagine di Isella, che non si limitano a presentare la scelta pubblicata sull'Almanccco, ma invitano a una lettura del Librô di figur nella sua interezza: nel suo svolgersi, dalla breve poesia in limine, El bes'cioeu, la "bestiola" ch'era il bambino meditabondo di quarant'anni prima, "figura foeura temp, / specc che te see pù specc", ai più complessi intrecci e volute delle poesie successive; da spirali di sensazioni, immagini, sogni, ricordi, affetti ancora indistinguibili dal calore dei corpi, dal dischiudersi dei sensi (e del senso estetico), all'osservazione di morti e rinascite naturali, e rituali, fino alla scoperta inebriante (Dioniso), nelle recite improvvisate dai bambini in soffitta, del gioco delle parti e dei travestimenti: del teatro, insomma.